Storia

“Due procuratori” nell’ombra dello stalinismo

Due procuratori è un titolo che evoca un film di finzione ispirato a un racconto che ci conduce nel cuore oscuro dello stalinismo, analizzato con uno sguardo meticoloso. La trama si dipana attorno a due procuratori: Kornev, un giovane avvocato del 1937, e Andrej Vyšinskij, figura storica di rilievo nel periodo delle purghe staliniane.

Nella seconda parte del film avviene l’incontro tra i due procuratori. Kornev, coinvolto in una storia complicata, si trova a dover aiutare un detenuto politico che riesce a comunicare con lui attraverso un frammento di carta. Dopo vari ostacoli burocratici, Kornev parla con Ivan Stepnjak, un anziano bolscevico accusato di legami con Trockij e Bucharin.

Stepnjak è determinato a non confessare e rivendica il suo diritto alla difesa, invitando Kornev a rivolgersi direttamente a Stalin, convinto che la verità avrebbe portato a una giustizia inaspettata.

Kornev si dirige quindi a Mosca, dove, dopo varie peripezie, riesce a incontrare Vyšinskij, che inizialmente si mostra freddo ma poi padronale. L’istruzione per riportare la questione nella sua cittadina genera una consapevolezza tragica per chi conosce i dettagli storici dei processi di quel periodo.

Il film esplora il contrasto tra la realtà conosciuta e le illusioni di molti comunisti, che credevano sinceramente nella benevolenza di Stalin. La ricostruzione dell’epoca è accurata, con luoghi di detenzione e il potere moscovita rappresentati in modo sobrio.

Girato in Lettonia, il film affronta le tematiche dei regimi totalitari in una narrazione che offre una riflessione profonda sulla manipolazione esercitata dal potere. È un’opera significativa nel panorama cinematografico contemporaneo.


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