Decreto Albania: approvato il trasferimento nel Cpr di Gjader.
Mentre il numero di migranti presenti nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader è salito a 43, con il trasferimento di 28 stranieri avvenuto venerdì scorso, la Camera il 15 maggio ha dato il primo via libera (126 sì e 80 no) alla conversione del decreto legge 37/2025. Questo decreto ha reso possibile lo spostamento in Albania di persone già trattenute nei Cpr italiani e destinatari di un provvedimento di espulsione.
Il “timbro” di legge ai trasferimenti dai Cpr italiani
Il comma 1 del primo articolo del decreto legge, intervenendo sulla legge 14/2024 che ha ratificato il protocollo Roma-Tirana del 6 novembre 2023, ha ampliato la categoria di persone che possono essere trasferite nelle strutture in Albania. Sono stati inclusi i destinatari di provvedimenti di trattenimento convalidati o prorogati. Questo cambiamento ha permesso di riavviare l’operazione, dopo che i giudici avevano sospeso la convalida dei trattenimenti in attesa della pronuncia della Corte di giustizia europea sulla legittimità dell’elenco dei Paesi sicuri stilato a livello nazionale.
Gli emendamenti per blindare i trattenimenti
Con tre emendamenti presentati e approvati in commissione Affari costituzionali, governo e maggioranza mirano a blindare i trasferimenti dai Cpr italiani verso Gjader, bloccando gli interventi dei giudici della Corte d’appello di Roma. Questi ultimi avevano respinto la convalida di 18 migranti trasferiti ad aprile, ritenendo che avessero presentato domanda di protezione internazionale in Albania e quindi non rientravano tra coloro che potevano rimanere a Gjader per le procedure di asilo.
La Cassazione: centro albanese equivalente ai Cpr italiani
Nel frattempo, è stata emessa una sentenza dalla Cassazione che ha stabilito chiaramente la legittimità del trattenimento di uno straniero nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader, anche dopo la presentazione della domanda di protezione internazionale. La sentenza ha equiparato il centro albanese ai centri italiani, autorizzando la procedura d’asilo senza necessità di ritorno in Italia.
La via per superare la mancata convalida
Le modifiche al decreto, approvate in commissione, stabiliscono che lo straniero trasferito a Gjader può rimanere in caso di fondati motivi per ritenere che la domanda di protezione internazionale sia stata presentata unicamente per ritardare o impedire l’espulsione.