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Delitto Garlasco: ultime novità sulle indagini.

Chi era presente a Garlasco il 13 agosto 2007 quando Chiara Poggi venne uccisa nella sua casa? A chi ha potuto aprire la porta, indossando il pigiama? E quale relazione poteva avere con Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, in quel momento indagato per l’omicidio? Questi interrogativi emergono nell’ambito delle nuove indagini condotte dalla Procura di Pavia, richieste dalla difesa di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio.

Il Dna di Sempio sarebbe stato trovato sulle unghie di Chiara Poggi, ma tale prova non è ancora considerata sufficientemente valida per identificare un sospetto. Secondo la difesa, ci sarebbero due profili maschili: uno attribuibile a Sempio e l’altro a un “Ignoto 1”, che non può essere collegato a Stasi. Recentemente, l’inchiesta ha coinvolto non solo Sempio, ma anche i suoi amici, con perquisizioni che hanno interessato le loro abitazioni alla ricerca di indizi. Tra di loro figurano Mattia Capra e Roberto Freddi, tutti amici di Marco Poggi, e non avevano ancora vent’anni al momento dell’omicidio. I loro nomi erano già emersi in un rapporto dei carabinieri redatto nel 2008, che analizzava i contatti telefonici di Sempio il giorno del delitto.

Il legame tra questi amici perdura nel tempo. Roberto ha condiviso la stessa scuola elementare con Marco, mentre Marco e Mattia hanno frequentato le scuole medie insieme e giocavano nella stessa squadra di calcio. Sempio avvisò telefonicamente Roberto e Mattia della morte di Chiara. Anche quella mattina, ci furono comunicazioni tra Sempio e i suoi amici, con diverse chiamate e sms intercettati dalle 9.58 alle 12.18, tutti localizzati a Garlasco su base delle celle telefoniche.

L’unica chiamata tra Sempio e Chiara Poggi si registrò l’8 agosto 2007. Sempio affermò di cercare Marco, assente in quel periodo. Non ci sono ulteriori contatti tra Sempio e Chiara, né su telefono fisso né cellulare. Tuttavia, il telefono di Alberto Stasi ha registrato numerose chiamate a Chiara quella mattina, nei momenti in cui non era impegnata con la tesi di laurea.

Gli amici di Marco non conoscevano Stasi, ma lui aveva un rapporto con Stefania Cappa, cugina di Chiara, risalente agli anni di liceo. Un testimone ha sollevato dubbi sul ruolo di Stefania, ma essa ha un alibi confermato, come il resto della comitiva di Marco. Lei ha dichiarato di essere stata occupata a studiare e in compagnia di sua madre e sorella fino al primo pomeriggio, escludendo, quindi, qualsiasi coinvolgimento nel delitto.


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