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Monreale, sparatorie e braccia alzate in segno di vittoria.

Due sparatorie hanno avuto luogo a Monreale durante la notte. Dopo una prima raffica, uno dei motorini ha fatto ritorno e ha sparato una seconda volta, con un gesto di esultanza da parte di uno dei fermati. Il 19enne, accusato di aver aperto il fuoco sulla folla, è stato identificato grazie a testimonianze, analisi dei cellulari e immagini delle telecamere. Il materiale raccolto dagli inquirenti evidenzia l’atto violento avvenuto il 27 aprile, che ha portato alla morte di tre persone. Le descrizioni di chi ha sparato includono un giubbotto bianco e un motociclo di marca Bmw.

Le trenta pagine dell’atto di fermo riportano varie testimonianze sulla dinamica dei fatti. Un passeggero di colore bianco è stato visto mentre tentava di colpire un ragazzo, il quale cercava di ripararsi dalla sparatoria. I testimoni descrivono scene drammatiche, compreso un giovane che alzava le braccia in segno di vittoria dopo i colpi. Uno dei fermati è stato identificato anche grazie a un ciondolo al collo, collegato a un giovane ucciso in un precedente episodio di violenza a Palermo.

Le telecamere di sorveglianza hanno registrato momenti chiave della notte. Si vedono due motociclisti in arrivo, con il passeggero in giubbotto bianco che impugna un oggetto e corre. I fotogrammi mostrano anche il momento in cui il motociclo viene scaraventato a terra da un soggetto non identificato. La tensione culmina in una difesa da parte di alcuni, mentre i tre ragazzi morti sono stati colpiti durante queste fasi concitate. Le indagini hanno rivelato che la conta delle vittime avrebbe potuto essere ancora più tragica.


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