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Emanuele Michieletti: un personaggio protetto e circondato.

L’uomo accusato di 32 molestie in 45 giorni era considerato un «padre padrone» che gestiva il personale a proprio piacimento, secondo i colleghi.

Il primario di radiologia di un ospedale era descritto come un personaggio protetto. I colleghi affermano di aver «accettato in silenzio piccoli o grandi abusi negli anni». È stato accusato di molestare sessualmente infermieri e donne medico, con punizioni per chi non si adeguava, come ferie negate o turni disagiati.

L’indagine

La polizia ha installato una telecamera nel suo ufficio e accusa l’uomo di 32 molestie in 45 giorni. Lui ha scelto di non rispondere davanti al Gip ed è stato licenziato per giusta causa. Secondo l’ordinanza, chiamava le colleghe con l’altoparlante e alcune di esse sarebbero state consenzienti. Una delle vittime ha dichiarato di aver subito molestie, affermando che lui si sentiva intoccabile e si comportava come un «padre-padrone», circondato da alcune fedelissime. Lo studio era inaccessibile per quasi tutti, e per entrare era necessario suonare. Spesso chiudeva a chiave, e si sospettava che avvenissero incontri sessuali all’interno.

L’ho respinto

Una donna ha affermato di aver ricevuto pesanti avances e di averle respinte, esprimendo il proprio disagio al riguardo. Sono state riportate discussioni tra i dipendenti riguardo al «sistema» in cui le risorse umane, soprattutto se donne, erano considerate beni privati, e si parlava di abusi fisici. La situazione era spesso minimizzata o data per scontata.

Un personaggio protetto

Alcuni colleghi sostengono che fosse un personaggio troppo protetto, anche a livelli alti, e che nel reparto ci fossero ancora persone che lo supportavano. Il legale ha dichiarato che il suo assistito si sente travolto e frastornato e si astiene da qualsiasi commento, evitando di controbattere al massacro mediatico.


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