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Oltre 7mila ecoreati in Italia, regioni più inquinate.

Una legge attesa per 21 anni ha finalmente riconosciuto e punito l’ecoreato. Tra giugno 2015 e dicembre 2024 sono stati accertati 6.979 reati ambientali, con 21.169 controlli, 12.510 denunce e 556 arresti. Sono stati sequestrati beni per oltre 1,1 miliardi di euro, molti dei quali coinvolti in traffici illeciti e inquinamento che hanno causato danni irreversibili a territori e risorse naturali.

La classifica dei reati

I dati mostrano che i crimini ambientali non sono più considerati “reati senza volto”, ma fenomeni strutturati, spesso organizzati, che prosperano nei territori vulnerabili. Il 40,5% degli illeciti si concentra in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, regioni con tradizionale presenza mafiosa. La Campania guida la classifica dei reati, seguita da Sardegna e Puglia, quest’ultima al primo posto per il numero di arresti (100). Anche il crimine ambientale si è diffuso al Nord, come evidenziato dalla Lombardia e dal Trentino-Alto Adige, confermando che nessun territorio è immune.

  • Campania – 1.440 reati;
  • Sardegna – 726 reati;
  • Puglia – 540 reati;
  • Lombardia – 498 reati;
  • Sicilia – 482 reati;
  • Trentino-Alto Adige – 374 reati;
  • Calabria – 368 reati;
  • Lazio – 363 reati;
  • Piemonte – 341 reati;
  • Umbria – 299 reati;
  • Toscana – 290 reati;
  • Veneto – 224 reati;
  • Marche – 191 reati;
  • Emilia Romagna – 180 reati;
  • Molise – 172 reati;
  • Liguria – 149 reati;
  • Abruzzo – 125 reati;
  • Basilicata – 97 reati;
  • Friuli Venezia Giulia – 76 reati;
  • Valle d’Aosta – 44 reati.

Le regioni a tradizionale presenza mafiosa concentrano il 40,5% degli illeciti, dimostrando che l’ecomafia è uno dei rami più attivi della criminalità organizzata, in grado di inquinare tanto l’ambiente quanto l’economia legale.

La classifica dei valori dei beni sequestrati

La Sicilia si attesta al primo posto per valore dei beni sequestrati, con 432,1 milioni di euro.

  • Sicilia – 432.129.609 euro;
  • Campania – 209.125.627 euro;
  • Calabria – 145.287.947 euro;
  • Sardegna – 41.645.500 euro;
  • Lombardia – 44.521.744 euro;
  • Umbria – 61.162.422 euro;
  • Toscana – 44.999.870 euro;
  • Marche – 65.050.230 euro;
  • Lazio – 23.916.914 euro;
  • Piemonte – 17.206.500 euro;
  • Trentino-Alto Adige – 14.972.268 euro;
  • Abruzzo – 4.505.524 euro;
  • Liguria – 4.105.350 euro;
  • Molise – 2.898.016 euro;
  • Friuli Venezia Giulia – 2.563.500 euro;
  • Veneto – 2.521.300 euro;
  • Basilicata – 1.364.000 euro;
  • Valle d’Aosta – 0 euro.

I reati più comuni

I reati più comuni includono l’inquinamento ambientale, il traffico organizzato di rifiuti, il disastro ambientale, l’omessa bonifica e i reati colposi contro l’ambiente, tutte fattispecie introdotte o rafforzate dalla riforma del 2015. Alcuni inquinamenti hanno causato morte o gravi lesioni, con 19 casi accertati legati a queste conseguenze. L’incidenza altissima, con un reato penale ogni tre controlli, evidenzia quanto il fenomeno rimanga sommerso e la lotta contro gli ecoreati sia ancora distante dall’essere davvero efficace.


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