Scoperta un’anomalia storica in una tomba cinese.

Nel cuore della provincia cinese dello Shanxi è emersa una tomba dell’VIII secolo. Tra le pitture murali che narrano la vita quotidiana di una coppia sepolta lì, spicca una figura insolita: un uomo biondo con tratti non asiatici. La tomba, attribuita a un funzionario della dinastia Tang (618–907 d.C.), è decorata con vivaci affreschi che raccontano gesti ordinari dell’epoca: donne che macinano farina, uomini che preparano pasta, figure che trasportano oggetti cerimoniali.
Tra queste immagini, una figura fuori contesto emerge: un uomo dai capelli chiari, barba folta, abiti differenti, che guida dei cammelli. Chi fosse e cosa ci facesse in una tomba privata cinese dell’VIII secolo rimane un mistero.
Si ipotizza che possa trattarsi di un Sogdiano, un popolo originario dell’attuale Asia Centrale, noto per il suo ruolo centrale nelle rotte commerciali della Via della Seta. Non era un semplice passante; poteva essere un intermediario, un traduttore o un mercante, spesso integrati nelle società locali.
La presenza di una figura sogdiana in un contesto così intimo suggerisce qualcosa di più di un fugace contatto commerciale. Il legame tra il defunto e l’uomo raffigurato resta ignoto, ma l’inclusione della sua immagine in una scena simbolica fa pensare a un ruolo significativo nella vita del sepolto. Alleanza, amicizia, debito? Nessuna ipotesi è da escludere.
Le tombe cinesi antiche continuano a stupire dopo migliaia di anni.
Conclusioni
La scoperta di questa figura bionda in una tomba cinese dell’VIII secolo pone interrogativi affascinanti sul mescolarsi delle culture lungo le antiche rotte commerciali, rivelando legami e interazioni che possono aver influenzato le società dell’epoca.