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Referendum su cittadinanza e lavoro: informazioni utili.

I quesiti riguardano temi proposti dalla Cgil e da +Europa: quattro sono legati al lavoro e uno al diritto alla cittadinanza. Ecco una panoramica su cosa prevedono e quali cambiamenti potrebbero avvenire con il Sì.

L’8 e il 9 giugno si svolgeranno cinque referendum, approvati dalla Corte Costituzionale a gennaio, riguardanti lavoro e cittadinanza. Un tema rilevante in particolare è la cittadinanza per coloro che nascono in Italia da genitori non italiani, tornato attuale dopo i dibattiti durante le Olimpiadi di Parigi. Nell’ambito di questo dibattito è stata avviata una raccolta firme per modificare l’attuale legge sulla cittadinanza e i requisiti di residenza. Le firme sono state raccolte rapidamente, ora l’argomento sarà sottoposto al voto dei cittadini. Quali sono nel dettaglio i cinque quesiti referendari?

Cos’è un referendum abrogativo

I referendum dell’8 e 9 giugno sono referendum abrogativi, ovvero consultazioni in cui si chiede ai cittadini se vogliono abrogare, cioè cancellare, eliminare, in tutto o in parte, una legge o un atto avente forza di legge. I seggi saranno aperti in tutta Italia da domenica 8 giugno, dalle ore 7 alle ore 23, a lunedì 9 giugno, dalle ore 7 alle ore 15.

I 4 quesiti referendari sul lavoro

1. Licenziamenti e Jobs act

I quattro quesiti sul lavoro fanno riferimento a tematiche fondamentali. Il primo propone l’abrogazione della norma principale del Jobs act, relativa ai licenziamenti. Si tratta di annullare la disposizione che consente alle imprese con più di 15 dipendenti di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo se assunto dopo il 2015, anche qualora un giudice dichiari ingiusta l’interruzione del rapporto.

2. Licenziamenti nelle piccole aziende

Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Attualmente, nelle aziende con meno di 16 dipendenti, un lavoratore può ottenere un massimo di 6 mensilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo, anche se un giudice considera infondata l’interruzione. Il quesito mira a innalzare le tutele, eliminando il limite di sei mensilità e permettendo al giudice di determinare il risarcimento in base a vari fattori.

3. Contratti a tempo determinato

Circa 2 milioni e 300 mila persone in Italia hanno contratti a tempo determinato. Il terzo quesito propone di eliminare alcune norme relative ai contratti a termine per ridurre il precariato, richiedendo che vengano ripristinate le causali per tali contratti.

4. Sicurezza sul lavoro

Il quarto quesito riguarda l’attuale esclusione della responsabilità solidale in caso di infortuni sul lavoro. Si intende modificare le norme che non consentono di estendere la responsabilità all’impresa appaltante in caso di incidenti sul lavoro negli appalti.

Referendum sulla cittadinanza

L’ultimo quesito riguarda la cittadinanza, proponendo di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale per uno straniero extracomunitario maggiorenne al fine di richiedere la cittadinanza italiana. È specificato che gli altri requisiti previsti dalla legge rimangono invariati: conoscenza della lingua italiana, possesso di un reddito adeguato, assenza di precedenti penali, regolarità fiscale e assenza di motivi ostativi legati alla sicurezza.


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