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Scomparsa di una collega.

Un collega in terapia intensiva accoltellato, un’altra persona scomparsa. Attualmente non ci sono collegamenti tra i due eventi, ma ci sono sviluppi riguardanti l’aggressione avvenuta all’esterno dell’Hotel Berna a Milano, vicino alla Stazione Centrale, all’alba di sabato 10 maggio. Durante l’aggressione, un barista di 50 anni è rimasto ferito. L’aggressore presunto sarebbe un detenuto con permesso di lavoro esterno.

Sono in corso indagini da parte della polizia e dei carabinieri. I primi stanno esaminando l’accoltellamento, mentre i militari indagano sulla scomparsa di una donna, una 50enne che risulta scomparsa dal pomeriggio di venerdì. Si teme un possibile collegamento tra i due eventi.

L’aggressione fuori dall’hotel

Il barista dell’hotel, di origine egiziana, è stato colpito da diversi fendenti con un coltello. È stato raggiunto al collo e alla schiena con tale violenza che l’arma si è rotta. L’aggressore è poi fuggito. Un’altra dipendente ha trovato il collega ferito e ha contattato i soccorsi.

Il ferito è stato portato al pronto soccorso dove è stato operato d’urgenza e successivamente trasferito nel reparto di terapia intensiva.

Il presunto aggressore

Il presunto aggressore sarebbe un detenuto già condannato per un omicidio avvenuto in un albergo nel 2016. Era in regime di lavoro esterno e in questo momento le forze dell’ordine sono alla ricerca di informazioni su di lui, anche tramite le telecamere della zona. Si teme che possa aver già lasciato Milano, rendendo necessarie ulteriori misure di vigilanza.

La collega scomparsa

Recentemente, una dipendente dell’Hotel Berna è scomparsa. Si tratta di una 51enne italiana, originaria dello Sri Lanka, la cui assenza è stata denunciata da famiglia. Il suo telefono risulta spento dal pomeriggio precedente, quando non si è presentata al lavoro né in palestra. Non è chiaro se la scomparsa sia legata all’aggressione.

L’omicidio e la condanna

Il presunto aggressore era stato condannato a 15 anni per un omicidio avvenuto nel 2016. Attualmente stava scontando la sua pena nel carcere di Bollate.

L’altezza del presunto aggressore è di 1,73 metri, ha capelli corti, occhi neri e braccia tatuate.


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