Fratello di Liliana Resinovich accusa l’autopsista.
La superperizia condotta da un’antropologa forense ha rappresentato un punto di svolta nelle indagini sulla morte di Liliana Resinovich. La relazione, depositata nel febbraio 2025, ha evidenziato otto elementi che suggeriscono un’azione omicidiaria. Tra questi, la presenza di lesioni su diverse parti del corpo, tra cui il volto, la testa e la vertebra T2, non sono compatibili con un suicidio. La perizia ha inoltre stabilito che Liliana è morta “in via di elevatissima probabilità” il 14 dicembre 2021, giorno della sua scomparsa, e che il corpo non è mai stato spostato dal luogo del ritrovamento. Queste conclusioni hanno portato la Procura di Trieste a rivalutare l’intero procedimento, passando dall’ipotesi di suicidio a quella di omicidio volontario. La perizia ha quindi avuto un impatto significativo sull’orientamento delle indagini, fornendo nuove evidenze che supportano la tesi dell’omicidio.