Il cardinale kenyano che ignora l’esclusione dal Conclave.
Le accuse del cardinal Njue e le parole del portavoce della Santa Sede.
CITTA’ DEL VATICANO – Porte chiuse, si vota il Papa. Dopo una notte di ultimi conciliaboli, calcoli, incubi e preghiere, 133 cardinali saranno chiamati oggi a segnare il destino della cristianità, scegliendo il successore di Francesco.
Secondo le indicazioni venute dalle Congregazioni, il nuovo Papa dovrà essere un «Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità».
Dovrà anche essere una guida spirituale e decidere l’esito delle riforme iniziate, affrontando questioni come la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia e la cura del Creato, non dimenticando l’appello alla pace lanciato da Francesco. I cardinali hanno ribadito l’urgenza di un cessate il fuoco duraturo e di negoziare la pace per le popolazioni coinvolte.
Le notizie sul Conclave, in diretta.
Chi sarà il nuovo Pontefice? In attesa della prima votazione, l’ultima giornata di attesa del Conclave è stata frenetica. Polemiche e sospetti hanno caratterizzato i preparativi, inclusa la questione dei sigilli di papa Francesco, annullati in modo irrituale.
C’è confusione anche intorno alla protesta del cardinale Njue, che ha dichiarato di non sapere perché è stato escluso dal Conclave. Anche se ha affermato di essere in salute, il portavoce della Santa Sede ha confermato che la verifica ha accertato problemi di salute che impedivano il viaggio.
Chi sarà il nuovo Papa? Nonostante le tensioni, il cardinale Pietro Parolin continua a essere una figura di spicco. Accusato da alcuni di non aver creduto nel metodo di papa Francesco, ha anche affrontato speculazioni su presunti accordi pre-Conclave, vietati dalla Costituzione apostolica.