Storia

Mortale Bossu, fotografo del bacio tra Breznev e Honecker.

Foto: Ansa

Il fotografo francese Régis Bossu è scomparso il 28 novembre scorso a Griesheim, vicino a Darmstadt, dove risiedeva. Aveva 81 anni e la sua malattia lo accompagnava da tempo. La sua fotografia più rinomata, il “bacio socialista” tra Erich Honecker e Leonid Breznev, è stata catturata il 7 ottobre 1979 durante le celebrazioni per il trentennale della Germania Est. Questo scatto ha superato i confini, diventando un simbolo globale delle contraddizioni dell’epoca della Guerra Fredda e rimane un soggetto popolare per i turisti sul Muro di Berlino.

Nato a Verdun nel 1944, Bossu scoprì la passione per la fotografia da adolescente, iniziando a scattare con la macchina del padre. Negli Anni Sessanta, mentre lavorava con l’esercito americano in Europa, sviluppò competenze tecniche professionali e nel 1968 si trasferì in Germania, dove lavorò per l’Us Army e successivamente per “Stars and Stripes”. Negli Anni Settanta avviò la sua carriera freelance, attirando l’attenzione di importanti testate come “Time” e “Newsweek” grazie alla sua capacità di catturare momenti con ironia e umanità.

Nonostante la carriera brillante, il suo nome rimane associato principalmente a un’unica fotografia. Bossu descrisse il momento del bacio come “quasi un istinto”, scattato senza cercare un’inquadratura perfetta. Questo gesto ha condensato la rigidità dei rapporti tra Unione Sovietica e Germania Est. Diventata una potente icona della Guerra Fredda, la fotografia è stata reinterpretata e parodiata nel corso degli anni. Nel 1984, Bossu documentò i missili Pershing-2, quando la loro posizione era ancora segreta. La sua carriera lo portò in tutto il mondo, da eventi in Iran a tensioni politiche in Africa centrale, dove fu rapito e liberato dopo 16 giorni. Negli ultimi anni scelse una vita più tranquilla a Griesheim, pur continuando a seguire il mondo della fotografia. Nel 2019, la Leica Gallery di Francoforte gli dedicò una mostra intitolata “More than just a kiss”, un tributo alla sua vasta produzione oltre l’immagine del 1979.


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