Il Seicento: un periodo infelice e tormentato.

Quando si considera le epoche più difficili, spesso si pensa alla Peste Nera del Trecento o agli eventi drammatici del Novecento. Tuttavia, il XVII secolo, noto anche come Seicento, è stato probabilmente uno dei periodi più ardui per l’umanità.
In questo secolo, l’Europa, l’Asia e diverse altre regioni del mondo furono colpite da un susseguirsi di guerre devastanti, rivoluzioni, crisi economiche e un clima particolarmente ostile.
Questo periodo è stato definito “La Crisi Generale”: un’epoca di instabilità globale che, nonostante possa ricordare situazioni moderne, portò a conseguenze di gran lunga più severe. Fu l’ultimo momento nella storia con una diminuzione della popolazione mondiale, flagellata da conflitti senza tregua come la Guerra dei Trent’anni, che tra il 1618 e il 1648 devastò l’Europa, causando fino a otto milioni di morti.
Non fu l’unico conflitto: dal crollo della dinastia Ming in Cina alle guerre civili inglesi, dalla Fronda francese ai conflitti ottomano-safavidi, quasi nessuna grande potenza riuscì a uscire indenne da questa tempesta.
A peggiorare la situazione ci fu la Piccola Era Glaciale, un periodo di raffreddamento globale che durò dal 1550 al 1850. Nel pieno del Seicento, l’Europa visse inverni così rigidi da congelare il Tamigi, dove venivano organizzate delle vere e proprie “Frost Fairs”.
Il clima instabile, unito a tensioni politiche e profondi cambiamenti sociali, generò una combinazione perfetta di crisi. Le cronache dell’epoca descrivono un mondo capovolto, un tempo di disastri senza precedenti, al punto che molti temevano l’arrivo di un’Apocalisse.



