Storia

Roncalli e Porto Marghera: storia sociale nell’episcopato ’50

La tradizione può essere vista come il progresso realizzato ieri, con il progresso attuale che diventa la tradizione di domani. Recentemente è stato pubblicato un volume che approfondisce l’esperienza di Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Papa, nel contesto della diocesi di Venezia. Il libro, intitolato «Il patriarca e Porto Marghera. Storia sociale dell’episcopato veneziano di Roncalli», analizza attraverso fonti edite e inedite come quell’esperienza non fu una semplice tappa, ma una vera scuola pastorale.

Perché definire l’epoca della Chiesa veneziana un osservatorio privilegiato?

Roncalli giunse a Venezia nel 1953 e si trovò a gestire una diocesi in rapida trasformazione, segnata da urbanizzazione e industrializzazione. L’espansione di Mestre e Porto Marghera rendeva questo periodo interessante per la Chiesa veneziana, offrendo spunti per comprendere le scelte operative dell’intera Chiesa italiana di fronte alla modernizzazione del Paese.

Quali furono le caratteristiche dell’azione pastorale di Roncalli?

Il compito di Roncalli fu complesso, considerando il difficile rapporto tra il mondo cattolico e i suoi predecessori. Il suo arrivo, descritto come “la quiete dopo la tempesta”, segnò un cambiamento di stile, mirato a un approccio più mite e distensivo. Egli mantenne un legame assoluto con la Chiesa e le direttive di Pio XII, vivendo il proprio ministero come una profonda assunzione di responsabilità pastorale, cercando di aprire un dialogo con le diverse componenti della diocesi.

Quali furono le sfide affrontate da Roncalli?

Le trasformazioni sociali e produttive richiesero a Roncalli un impegno intenso. Il volume esplora come la diocesi rispose all’urbanizzazione e gli sviluppi legati al lavoro, evidenziando la crescente rivendicazione sociale e la delicatezza della gestione politica nella provincia. Roncalli doveva mantenere un’azione rigidamente prudente di fronte alle pressioni esterne.

Quale fu il maggior merito di Roncalli in quel contesto?

Roncalli dimostrò un’ottima capacità analitica e una comprensione profonda dei processi sociali. Sviluppò consapevolezze importanti riguardo al ruolo della “Chiesa di massa”, richiamando figure emblematiche della tradizione. Nonostante il suo approccio prudente, mostrò curiosità nei confronti di nuove espressioni teologiche e promosse un’evangelizzazione graduale, che favorì relazioni più dirette con diverse realtà sociali e politiche.

In che modo il suo episcopato anticipò il Concilio Vaticano II?

Roncalli riuscì a interpretare i “segni dei tempi”, riconoscendo la necessità di aggiornamenti in relazione ai cambiamenti sociali. La sua attenzione all’ecumenismo e il suo approccio propositivo segnarono un’impostazione meno difensiva, che mantenne anche durante il suo papato.

Chi ha contribuito a questa pubblicazione sul patriarca e sulla Chiesa veneziana?

La realizzazione di questo volume è frutto della collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, nonché del supporto della Fondazione Papa Giovanni XXIII e delle Acli di Bergamo.


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