Storia

Vannacci riscrive il fascismo: polemiche dopo le dichiarazioni.

Il generale sui social: non fu colpo di Stato. Ira delle opposizioni. La comunità ebraica: vergogna

«Ripetizioni per chi la storia l’ha studiata nei manuali del Pd». Il titolo anticipa una rilettura degli eventi del Ventennio, in particolare la figura di Benito Mussolini, eletto in Parlamento con i Fasci italiani di combattimento.

Il post su Facebook dell’ex generale e eurodeputato dovrebbe avere una funzione revisionista. Mussolini, «il 15 maggio 1921, viene eletto in Parlamento con i Fasci italiani di combattimento». Fu il terzo deputato più votato d’Italia.

Una premessa che conduce a un’affermazione controversa: «Il fascismo, almeno fino alla metà degli anni Trenta, esercitò il potere attraverso gli strumenti previsti dallo Statuto Albertino, cioè all’interno dell’ordinamento giuridico del Regno d’Italia».

E poi, citando uno storico, si sofferma sulla Marcia su Roma per sostenere che non fu un colpo di Stato ma «poco più di una manifestazione di piazza». Il Regio esercito, sotto gli ordini del re, aveva la possibilità di fermarla, ma il re si rifiutò di firmare lo stato di assedio e convocò Mussolini a Roma, incaricandolo di formare un governo di coalizione.

Conclusione con un ripasso della produzione legislativa mussoliniana, leggi razziali incluse: «Tutte le principali leggi, dalla riforma elettorale del 1923 alle norme sul partito unico, furono approvate dal Parlamento e promulgate dal Re, secondo le procedure previste dalla legge».

La presidente delle Comunità ebraiche esprime la propria indignazione: «Vergogna che questo sia un rappresentante italiano al Parlamento europeo. Ss e alleati fascisti hanno sterminato gli ebrei giustificandosi con il rispetto di ordini e decreti». Le reazioni politiche sono di forte disapprovazione. Un senatore parla di revisionismo «falso, subdolo e inaccettabile».

Un deputato osserva che l’ex generale «straparla di fascismo aizzando il popolo dei social. Non è un uomo pericoloso quanto ridicolo, ma sarebbe auspicabile una rivolta all’interno della Lega». Vannacci replica: «Spesso la verità è scomoda e i fatti da me riportati sono poco contestabili» e minaccia un prossimo libro intitolato La storia al contrario.


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