C’era la CIA a difesa dei valori occidentali nella Guerra Fredda.

Il tempio degli intrighi ha avuto un impatto significativo, erogando risorse finanziarie a musicisti e scrittori e contribuendo alla formazione di un’intellighenzia antitotalitaria in Europa. Oggi, nell’America contemporanea, si assiste a una reazione al neo-oscurantismo della cultura woke attraverso un’offensiva anti-woke.
Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti hanno sostenuto la cultura europea con ingenti finanziamenti, aiutando artisti, scrittori e musicisti, spesso senza la loro consapevolezza, grazie all’intervento della Cia. In quel periodo, l’America si impegnava a difendere i valori di libertà contro le minacce del totalitarismo, promuovendo la cultura dell’Europa occidentale e sostenendo artisti perseguitati dai regimi nazista e comunista.
In contrasto, oggi si assiste a una spirale regressiva, dove censura e intolleranza si manifestano in forme opposte, con la cultura sotto assedio da entrambi i lati. Nonostante ciò, ci sono stati momenti in cui l’America ha agito per dimostrare che la libertà culturale era sostenuta e incentivata.
Ci sono opere che trattano questa epopea, con contenuti critici verso l’America, e altre che celebrano il sostegno alla libertà culturale offerto dalla Cia. Le origini di queste azioni risalgono all’Office of Strategic Services (OSS), il precursore della Cia, fondato per contrastare il totalitarismo. Negli anni successivi, emerse il Congresso per la libertà della cultura, diretto da un agente della Cia, attirando intellettuali di prestigio ignari del suo sostegno clandestino.
Uno dei protagonisti fu il compositore Nicolas Nabokov, che organizzò festival musicali in nome della libertà culturale. Questi eventi presentavano opere di autori esclusi dai regimi totalitari, dimostrando l’altezza della cultura in contrapposizione all’ignoranza imposta dalla dittatura. Iniziative simili furono avviate in Europa, con dibattiti letterari e concerti sostenuti da finanziamenti straordinari che miravano a esaltare la cultura americana e la sua libertà.
Nel contesto degli anni ’50, si assistette a una fioritura di riviste e pubblicazioni che contribuivano al dibattito intellettuale europeo, spesso finanziate da queste iniziative. L’intento era di contrastare il conformismo culturale e promuovere idee di libertà, dimostrando l’attaccamento agli ideali democratici.
La guerra fredda culturale divenne una missione, con l’idea che l’America potesse portare libertà e giustizia. Tuttavia, con il conflitto in Vietnam, l’atteggiamento intellettuale europeo verso gli Stati Uniti cambiò drasticamente, lasciando un clima di ostilità e discredito. Negli anni successivi, le rivelazioni sui finanziamenti esterni a riviste e iniziative culturali minarono la credibilità del dibattito intellettuale, segnando una nuova era di diffidenza e isolamento.



