Storia

Giovanni Marieni, l’alpino appassionato di storia ci lascia.

«Con animo nobile e silenzioso, ci ha lasciati Giovanni Marieni Saredo»: così ha annunciato la scomparsa, a 83 anni, una figura che, nella discrezione, ha avuto un ruolo significativo nel coltivare la memoria storica e il presente della cultura locale.

La sua eredità storica proviene dal nonno che portava lo stesso nome, Giovanni Marieni Saredo (1858-1933), comandante del Genio in Tripolitania nella Guerra di Libia, una delle figure fondatrici della nostra aeronautica militare e sindaco di Bergamo nel periodo 1920-1921.

Chi era Giovanni Marieni

Dopo essere cresciuto viaggiando in città come Atene e Buenos Aires, Giovanni Marieni Saredo ha scelto di vivere sulla collina di famiglia, nella casa che si affaccia sulla via dedicata al nonno. Qui sventola la bandiera italiana, riflettendo il suo patriottismo e il profondo legame con il corpo degli Alpini, che ha caratterizzato il suo servizio militare. Esprimeva il desiderio di avere solo la presenza dei «suoi» Alpini ai funerali. A breve, si svolgerà una cerimonia in suo onore.

I ricordi degli amici

Un amico di lunga data ha descritto Giovanni Marieni Saredo come un uomo unico, con una combinazione di serietà e diplomazia. Le sue esperienze in vari luoghi del mondo gli hanno conferito una grande apertura mentale. Dopo il rientro in Bergamasca, ha svolto un ruolo importante nella trasmissione della storia familiare e ha contribuito attivamente in ambito culturale, cercando di privilegiare l’aspetto culturale nella gestione dei beni storici della città. La sua scomparsa lascia un vuoto notevole, poiché incarna una fusione di fermezza e diplomazia.

Giovanni considerava la propria storia familiare come un patrimonio collettivo. Una direttrice di un museo ha lodato la sua passione, sensibilità e generosità, evidenziando il suo contributo in numerosi progetti e iniziative, sottolineando l’importanza delle sue azioni nella costruzione della memoria collettiva.

La donazione del fondo fotografico di famiglia

Nel 2019, Giovanni ha deciso di donare al Museo della fotografia un prezioso fondo fotografico di famiglia. Ulteriori prestiti e donazioni hanno arricchito le collezioni del museo nel corso degli anni, manifestando il suo impegno verso la valorizzazione del patrimonio storico.


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