Lo scisma di Enrico VIII: identità e conflitti condivisi.

Un evento storico si sta delineando, suscitato da un precedente evento di notevole importanza. Potrebbe segnare l’inizio della risoluzione di uno scisma, anche se il cammino è ancora lungo. È emersa l’idea che un Papa americano possa aiutare a impostare una soluzione a un antico conflitto tra la Chiesa cattolica e la corona d’Inghilterra. Tuttavia, entrambe le diplomazie hanno sconsigliato entusiasmi eccessivi. La chiusura dello scisma aperto quasi cinquecento anni fa tra la Chiesa cattolica e il regno d’Inghilterra potrebbe generare frizioni sia tra i fedelissimi della Chiesa di Roma che nei settori anglicani più radicali, e non tradizionalisti.
Nel panorama cristiano britannico, accanto alla Chiesa cattolica e ad altre confessioni riformate, come quella scozzese e irlandese, si trovano numerose “sette” protestanti, caratterizzate da ideologie puritane o fondamentaliste, che interagiscono con sètte statunitensi legate a un orgoglio Wasp, creando tensioni storiche risalenti al periodo della guerra d’indipendenza.
Il recente incontro di preghiera tra papa Prévost e Carlo III, entrambi portatori di significati storici, è stato un momento di riflessione. Il precedente papa Leone X aveva inizialmente sottovalutato la Riforma di Martin Luther, mentre Carlo III è consapevole del suo legame con i suoi predecessori Stuart. Entrambi potrebbero aver considerato il fatto che Luther, in quanto agostiniano, fosse un maestro spirituale per l’attuale pontefice.
La preghiera ecumenica comune si è rivelata moderata e prudente, evitando dogmi e diversità. La Chiesa d’Inghilterra, spinta dai calvinisti puritani, ha cercato una crescente vicinanza al protestantesimo tra Cinquecento e Seicento. Nel corso dell’Ottocento e Novecento, le tensioni con Roma hanno portato a una certa apertura verso le cerimonie cattoliche e persino a conversioni o sincretismi. Resta da chiedersi se le Chiese romana e anglicana possano mai unirsi completamente; il traguardo sembra ancora lontano, anche se esiste un orizzonte comune.



