Le sfide al pensiero di Marx.

Si sta assistendo a una ripresa degli studi su Marx, con un’iniziativa che si svolgerà il 17 e 18 ottobre all’Università di Milano Bicocca. Si tratta di un convegno non dedicato a Marx, ma ai «grandi critici di Marx», ossia a intellettuali di spicco che, a partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, hanno discusso e criticato le sue tesi e la sua politica rivoluzionaria.
TRA QUESTI PENSATORI si annoverano figure di rilievo del Novecento, oggetto delle relazioni del convegno. Il Marx del Capitale viene contestato dalla scuola economica austriaca, in particolare da Eugen von Böhm-Bawerk (trattato da Riccardo Bellofiore). Tra i primi filosofi «borghesi» a confrontarsi con Marx c’è Benedetto Croce (discusso da Claudio Tuozzolo), il quale passa da un iniziale apprezzamento giovanile a una critica crescente. Nei primi decenni del Novecento, ci sono contributi significativi da parte di Max Weber (affrontato da Maurizio Ricciardi), di Sigmund Freud (discusso da Vittorio Morfino) e di Hans Kelsen (analizzato da Stefano Petrucciani), che avvia un serrato confronto con la visione marxista del diritto e dello Stato, accusandola di utopismo.
Sul piano filosofico, le analisi critiche di Martin Heidegger (trattate da Paolo Vinci) e di Hannah Arendt (discussa da Ilaria Possenti) si concentrano sulla centralità del lavoro nell’interpretazione umana proposta da Marx.
PASSANDO A RIFLESSIONI più recenti, ci saranno interventi che esploreranno critiche di natura nettamente diversa. Da una parte, la riflessione del pensatore cattolico Augusto Del Noce, con la sua tesi del «suicidio della rivoluzione» (analizzata da Giacomo Clemente). Dall’altra, due relazioni si focalizzeranno sulla critica femminista di Christine Delphy (discussa da Paola Rudan) e sulla critica «decoloniale», affrontata da Jamila Mascat.
QUESTO CONVEGNO cerca di colmare una lacuna nella comprensione del confronto critico con Marx, esplorando vari tipi di antimarxismo che hanno sollevato questioni irrisolte nel pensiero marxiano. Molti critici del primo Novecento avevano una visione limitata del pensiero di Marx, non avendo accesso a gran parte dei suoi testi inediti, pubblicati solo in seguito. Inoltre, le loro critiche si basavano spesso sulle sintesi divulgative di Engels, il cui pensiero non coincideva completamente con quello di Marx.
NONOSTANTE QUESTI LIMITI, la discussione sul pensiero di Marx da parte del pensiero «borghese» nel Novecento può rivelare problematiche significative per una comprensione più profonda del lascito marxiano.



