Le sigaraie della Manifattura Tabacchi: donne di Cagliari

Negli anni ’40 e ’50, centinaia di madri, figlie e vedove varcavano quotidianamente i cancelli della fabbrica. Con pazienza e precisione, si dedicavano alla produzione dei celebri sigari toscani, un prodotto che conquistò l’Italia e attirò anche l’attenzione dei Savoia. Ogni sigaro rappresentava molto più che un semplice lavoro: era il riscatto economico di intere famiglie, la speranza di un futuro migliore e la dignità guadagnata con fatica.
In un momento storico in cui le donne avevano poche opportunità lavorative e ancor meno diritti, la Manifattura offriva un salario stabile, spesso superiore a quello di altri impieghi femminili, oltre a un riconoscimento sociale. Le “sigaraie” divennero simbolo di una forza collettiva, una resilienza capace di attraversare guerre, crisi e trasformazioni senza mai piegarsi del tutto.
Oggi, l’ex Manifattura Tabacchi si erge, imponente e silenziosa, come testimone di secoli di cambiamenti. Da convento a fabbrica, da polo industriale a luogo in cerca di nuova destinazione, le sue mura raccontano la storia di chi l’ha abitata: donne che, con lavoro, coraggio e sacrificio, hanno tenuto insieme le famiglie e l’intera comunità.
Alcune immagini rendono viva questa memoria. Le fotografie ritraggono lavoratrici i cui volti e gesti evocano storie di dignità, fatica e forza. Quelli non sono solo ricordi, ma testimonianze di una storia di emancipazione, resistenza e lavoro femminile che merita di essere raccontata e custodita.