Pace o guerra: la Cina di Xi mostra la sua forza.

«Oggi l’umanità deve nuovamente scegliere tra pace e guerra, dialogo e scontro». Xi Jinping cerca di combinare l’immagine di potenza della Cina con quella di stabilità, in un contesto in cui viene frequentemente accusato di cospirazione contro gli Stati Uniti.
Il presidente russo e il leader nordcoreano sono gli ospiti d’onore di una grande parata militare a Pechino, in occasione dell’ottantesimo anniversario della vittoria contro il Giappone nella seconda guerra mondiale. Sono gli ultimi a giungere sulla piazza Tiananmen, dopo una lunga serie di leader internazionali. Xi saluta Kim nel loro primo incontro dal 2019, mentre ha già passato tre giorni con Putin per firmare un accordo sul nuovo gasdotto Power of Siberia 2.
È la prima volta che i tre leader si trovano insieme in queste circostanze, un evento che richiama alla memoria la guerra fredda, quando Mao Zedong, Nikita Kruscev e Kim Il-sung parteciparono a una simile celebrazione. Xi si posiziona al centro, affiancato da Putin e Kim, ma durante la giornata non si svolgerà alcun incontro trilaterale ufficiale.
Sul podio, i leader rendono omaggio a veterani di guerra, compreso un ex membro del Guomindang. La cerimonia è aperta dal premier Li Qiang, seguita da una performance musicale. La televisione di stato si sofferma su Xi e Kim che conversano, prima che Xi prenda la parola.
«Solo trattandosi reciprocamente come pari, i paesi possono mantenere la sicurezza comune», dichiara. Sottolinea che la Cina non si lascerà intimidire e afferma che il rinnovamento della nazione è un obiettivo inarrestabile, inserendo tra i suoi obiettivi anche la «riunificazione» di Taiwan.
Dopo la cerimonia, Xi passa in rassegna le truppe, con oltre 10.000 soldati e centinaia di mezzi coinvolti. Tra le nuove armi mostrate ci sono missili balistici intercontinentali e diversi sistemi avanzati, a testimonianza della potenza militare nazionale.
Nel pomeriggio, Putin e Kim si incontrano per un bilaterale. Entrambi esprimono il loro impegno reciproco, sottolineando il sostegno alla Russia e il legame tra le due nazioni. Si segnala anche un breve saluto tra Kim e il presidente del parlamento sudcoreano, rappresentando un contatto significativo dopo anni di tensioni, avvenuto in un periodo in cui ci sono segnali di aperture al dialogo.