L’Arciduca d’Asburgo: «Ho salvato il nido di Sissi».

Markus d’Asburgo parla del suo casato, che nell’800 dominò l’Europa e l’Italia. «Non si può giudicare il passato. Non mi sento meglio o peggio senza i miei titoli. La cripta delle tombe Asburgo? Non c’è più posto».
«Sissi, l’imperatrice d’Austria, era la mia bisnonna. Mio padre era nipote dell’imperatore Francesco Giuseppe, nato dalla figlia più giovane di Sissi, la principessa Marie Valerie».
Markus d’Asburgo, Arciduca d’Austria, discende dal casato che nell’Ottocento dominò l’Europa e l’Italia.
«Altezza imperiale, Arciduca? Come dovrei chiamarla?
«Sono Arciduca, ma in Austria, dove non esistono più titoli, non ha senso. Non mi sento meglio o peggio per non potermi fregiare dei titoli di famiglia. È importante preservare l’eredità del casato e abitare la villa imperiale di Bad Ischl, amata da Sissi e Francesco Giuseppe».
È la reggia che si vede nella celebre saga di Sissi con Romy Schneider?
«Sì, questa villa fu un dono di nozze dall’Arciduchessa Sofia alla coppia imperiale nel 1853. La si vede per 15 minuti nel primo film quando Francesco Giuseppe visita i cugini».
Certo, quella scena ha fatto sognare. Ma fu amore vero? Cosa si diceva in famiglia?
«Ci fu un profondo coinvolgimento emotivo tra Sissi e Francesco Giuseppe, ma il loro matrimonio era anche un’unione combinata dalle rispettive madri».
E cosa c’è oggi di Sissi a Bad Ischl, la Kaiservilla?
«C’è la scrivania di Sissi e quella di Francesco Giuseppe. Abbiamo cercato di preservare tutto com’era possibile. Bad Ischl è stata mostrata anche nel film di Luchino Visconti su Ludwig II di Baviera».
Cosa ricorda dei racconti di suo padre Hubert sulla storia della famiglia?
«Essendo il tredicesimo di tredici figli, rubavo i racconti sull’Impero mentre gli adulti parlavano tra loro. Dopo l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando, si riunì qui l’imperatore per decidere come procedere».
Attualmente il pretendente al trono è suo cugino Karl, corretto?
«Sì, Karl è mio cugino, essendo Otto d’Asburgo cugino di mio padre».
Otto d’Asburgo rinunciò a ogni pretesa al trono nel 1961. Ma tornando in patria, fu eletto parlamentare europeo.
«Sì, ha lottato affinché gli eredi del casato potessero tornare in patria».
In Italia i Savoia chiedono indietro i gioielli della Corona. Cosa è successo ai gioielli del tesoro di Vienna?
«Alcuni gioielli furono portati in esilio, ma molti rimasero in Austria e oggi fanno parte del Kunsthistorisches Museum».
Arciduca, mai pensato di entrare in politica?
«No, né io né mio padre abbiamo mai pensato alla politica, ci occupiamo di Bad Ischl con la mia famiglia».
Ma come ha fatto suo cugino Otto a lavorare per l’Europa unita?
«Ha ottenuto la cittadinanza bavarese e si è candidato con la CSU, è stato al Parlamento europeo per 20 anni».
Dov’è stato in Italia?
«Dalle Dolomiti a Firenze, Verona e Trieste».
Il rapporto degli Asburgo con l’Italia è complesso…
«Ognuno ha i propri sentimenti patrii, ma ho sempre trovato rispetto da chi conosce la storia».
Quale atteggiamento c’è oggi in Austria verso la famiglia imperiale?
«Ci sono persone che ci guardano con simpatia e altre con ostilità. Non si può giudicare il passato».
A cosa serve oggi una Casa Reale?
«Può rafforzare un governo, correggere e intervenire su certe politiche».
La Cripta dei Cappuccini è l’ultima dimora degli Asburgo. È sempre così?
«Sì, ma non c’è più posto. L’ultima sepoltura è stata quella della principessa Yolande de Ligne nel 2023».