Reims, la città che segnò la fine della Seconda Guerra mondiale.

Il Liceo Roosevelt a Reims. Sulla facciata, un’iscrizione commemorativa ricorda: «È qui che il 7 maggio 1945 è stato firmato l’Atto che ha messo fine alla Seconda Guerra mondiale».
Per chi ama le cattedrali francesi, una visita a quella di Reims durante le prime ore del mattino in una limpida giornata estiva è davvero suggestiva. È difficile trovare un dono più sorprendente lungo la Via Francigena, nel suo tratto transalpino. Sebbene Notre-Dame di Parigi resti il cuore simbolico della fede, la Cattedrale di Chartres offre un’atmosfera senza tempo, richiamando un senso di sacralità medievale. A Reims, durante la Messa del sabato mattina, l’illuminazione dei rosoni della facciata centrale crea un’esperienza visiva che coinvolge ogni elemento presente: volti, statue e particelle di polvere. Un vero e proprio spettacolo cromatico.
Per quanto riguarda la fede, la Via Francigena non segue affatto una via “periferica”. A Reims, la Francia è diventata ufficialmente cristiana, come ricordato con la visita di Giovanni Paolo II nel 1996, in occasione del 1.500° anniversario del Battesimo di Clodoveo. Un’iscrizione al suolo della navata centrale riporta: «Qui, san Remigio battezzò Clodoveo, re dei Franchi». È qui che ha avuto inizio la tradizione delle incoronazioni. Anche se la cattedrale è stata danneggiata dalla Grande Guerra, continua a essere un simbolo di magnificenza e armonia, testimoniando il suo legame con gli eventi storici. Un noto storico una volta disse che chi ignora le incoronazioni a Reims non comprenderà mai la storia di Francia.
Nel verde della Champagne, il pellegrino può riflettere sulla regalità, un concetto complesso e sfaccettato, percepito come un equilibrio tra vicende umane e trascendenza. Infatti, la Francigena inizia a Canterbury, dove l’arcivescovo anglicano incorona ancora i regnanti britannici, proseguendo verso Reims, simbolo della regalità transalpina. Tuttavia, il percorso è diretto verso Roma, rappresentante di una maestà universale. Sulla scalinata della Cattedrale di Reims, è interessante constatare che questo luogo è un simbolo di un’Europa unita. Nel luglio 1962, una Messa qui ha riconciliato i leader di Germania e Francia, in un gesto di perdono che rimanda al bombardamento della cattedrale da parte delle forze tedesche nel 1914.
Con tali eventi nella mente, si comprende meglio il significato di Reims. La città, caratterizzata da un eclettismo architettonico e resti romani come la Porta di Marte, invita a riflettere sulla spina dorsale europea. Il Dopoguerra ha avuto inizio qui, al Liceo Roosevelt, dove oggi sventolano bandiere di diverse nazioni. Questo è il luogo in cui è stato firmato l’atto di capitolazione del Reich, un evento militarmente significativo, segnato dalla storia del 7 maggio 1945.
Il motto del liceo, «La nostra storia ha molto avvenire», sembra rappresentare un luogo di pace frequentemente trascurato. Un regista tedesco ha dedicato un cortometraggio a questo istituto, richiamando l’attenzione su un luogo centrale nella fine della Seconda Guerra mondiale. In 4 minuti di filmato, si evidenzia il passaggio dalla guerra alla pace, ricordando che la tranquillità non è mai scontata e spetta a tutti preservarla.
Attorno a Reims, la Francigena offre ulteriori sorprese. A poche decine di chilometri, un’altra cattedrale emerge tra le vallate: la storica cattedrale di Laon, un capolavoro di gotico primitivo. Al suo interno, le forme arrotondate accolgono i visitatori, che si sentono a proprio agio, come se il luogo comunichi una sorta di gioia infantile. A proposito di speranza, lungo il percorso della Francigena, sette diocesi hanno invitato i fedeli a marciare per le vocazioni, prendendo spunto dalla figura di Carlo Acutis, un giovane che ha lasciato un segno significativo in questo cammino. Dopo aver visitato la cattedrale, è interessante riflettere su questi temi, chiudendo con l’immagine del celebre angelo sorridente che si trova nel portale principale della Cattedrale di Reims.