Armi, diplomazia e virus nella conquista delle Americhe

Hernán Cortés arrive a Tenochtitlán l’8 novembre 1519 con poco più di 500 uomini e una ventina di cavalli. In meno di due anni, conquistò una città di tali dimensioni. Le sue armi vincenti furono molteplici. Cortés non si limitò a comandare i suoi uomini, ma riuscì a ottenere alleanze con i Tlaxcaltechi, un popolo emarginato dell’Impero mexica. Questo “Impero fiscale” non era una chiara entità politico-amministrativa, bensì un sistema tenuto insieme da tributi e forza. Molti sudditi vedettero negli spagnoli dei liberatori piuttosto che dei nemici. La storiografia europea ha spesso enfatizzato la superiorità della tecnologia bellica spagnola, compresi archibugi e armi d’acciaio, oltre ai cavalli, i quali inizialmente spaventarono gli aztechi. Tuttavia, con il tempo, gli aztechi si adattarono e colmarono questo vantaggio.
Un fattore decisivo fu la diffusione del vaiolo e di altre malattie europee, che decimarono gli indigeni privi di anticorpi, riducendo così la loro capacità di resistere. Gli aztechi inizialmente non combattevano per uccidere, ma per catturare prigionieri da sacrificare, limitando la loro difesa. Col passare del tempo, anche loro si adattarono e iniziarono a subire pesanti perdite.
Il comportamento di Montezuma II, l’imperatore azteco, fu ambiguo. Accolse Cortés con onore, a volte mostrando rassegnazione e altre determinazione. Le divinazioni a cui si affidava suggerirono il crollo del suo impero, portandolo a deporre le armi e causando la ribellione dei sudditi contro il suo atteggiamento passivo.
Cortés si dimostrò abile nel creare alleanze con le popolazioni locali e nel guidare le sue forze. Dopo una pesante sconfitta, attaccò nuovamente un nemico numericamente superiore, avviando così la conquista. Durante l’assedio, ordinò la costruzione di brigantini per attaccare Tenochtitlán dal lago e dimostrò grande abilità strategica.
Dopo dieci settimane di assedio, la popolazione locale fu ridotta alla fame e alla sete, con la città rasa al suolo e gran parte dell’Impero azteco cancellato. Un conquistador descrisse ciò che rimaneva di Tenochtitlán con parole che rivelavano la devastazione avvenuta.
Fu l’inizio del dominio coloniale spagnolo oltreoceano.