Benzina e diesel scompariranno prima del previsto in Europa.

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Il futuro delle auto cambia: si prevede una transizione radicale dal benzina e diesel.
Il dibattito sulle motorizzazioni tradizionali continua intensamente, con scadenze fissate per un addio ai motori termici, inizialmente previsto nel 2035, ma ora ci sono segnali di un anticipo, in particolare per le flotte e i servizi di autonoleggio.

Indiscrezioni recenti indicano un’accelerazione dei piani che coinvolgerebbe direttamente il settore del noleggio e delle flotte aziendali, rappresentando un’importante parte del mercato europeo.
Possibili cambiamenti rapidi
Ci sono discussioni accese tra le istituzioni europee, con reazioni immediate dalle associazioni di categoria. Le preoccupazioni sorgono per le esigenze di chi lavora nella mobilità quotidiana, contrapposte alle strategie per una transizione verso la mobilità a zero emissioni.

Nell’ultimo periodo, il dibattito si è intensificato riguardo alla possibilità di anticipare le normative per il mercato delle flotte. Si ipotizza che la Commissione europea potrebbe proporre, entro la fine dell’estate, l’obbligo di acquistare solo veicoli elettrici per le aziende di noleggio e le flotte a partire dal 2030.
Se confermato, ciò comporterebbe uno stop ai veicoli a benzina e diesel cinque anni prima rispetto alla scadenza per gli automobilisti privati.
In passato, l’idea di fissare per le flotte una quota del 75% di auto elettriche entro il 2027 e del 100% entro il 2030 era stata già discussa. Recenti aggiornamenti confermano che ci sono regolamenti in fase di sviluppo, ma senza tempistiche definitive.
Tuttavia, quest’ipotesi è contestata: le associazioni di leasing e noleggio esprimono preoccupazioni, evidenziando il rischio di penalizzare le aziende e i clienti in un contesto dove le infrastrutture, in particolare la rete di ricarica, non sono ancora pronte.
Le associazioni italiane hanno espresso contrarietà, temendo che tali obblighi non accelerino la transizione ma rallentino il rinnovamento del parco auto, creando squilibri tra privato e aziendale e minando la competitività delle imprese in un settore già sfidante.
Le conseguenze potrebbero essere significative: le flotte e il noleggio in Europa rappresentano circa il 60% delle nuove immatricolazioni, e un cambiamento anticipato avrà un impatto rilevante sulle strategie dei produttori e sulle scelte dei consumatori.
Il processo non è ancora concluso: serve l’approvazione dal Consiglio e dal Parlamento europeo, ma le indicazioni sembrano chiare: il countdown per le flotte è già cominciato.